Consenso: un termine abusato e sul quale esistono molte bugie e false convinzioni. Il CONSENSO è una tensione, un desiderio, un modo di vedere e vivere le relazioni, uno «stato» dei rapporti e delle interazioni che necessita di essere messo a verifica e migliorato continuamente: nell’incontro di una notte come in una storia d’amore lunga anni; nelle relazioni politiche come in quelle affettive. E’ come dover sintonizzare continuamente una radio sgangherata su una meravigliosa ma inafferrabile frequenza…
Nell’incontro profondo con altre umanità c’è un rischio irriducibile… E l’unica politica di «consapevolezza» o possibilità di «riduzione del rischio» è accettare che questo rischio esista. Non è possibile prevedere tutto. Non è possibile né auspicabile controllare le azioni, né tantomeno le emozioni, proprie o altrui… Non esistono spazi o situazioni che possono essere considerati «safe» a priori, ma solo gruppi umani mossi dalla volontà di esercitare e rispettare il CONSENSO.
E’ un percorso di crescita individuale e collettiva. Si tratta di diffusione di energia dell’orizzontalità e condivisione di pratiche non violente e non di delimitazione di spazi o costruzione di confini.
Investire tempo ed energia per migliorare se stessx e per costruire le condizioni in cui ognunx sia il più possibile facilitatx ad esercitare e rispettare il CONSENSO, è un atto di RESPONSABILITA’ e AMORE. Il laboratorio che propongo va’ in questa direzione.
Attraverso esercizi, giochi e momenti di riflessione collettiva alleneremo l’ascolto, celebreremo l’autodeterminazione e metteremo sotto il riflettore il potere e la cura.
La tensione politica e spirituale del laboratorio è transfemminista, antispecista e per l’abbattimento di ogni confine. Il contatto fisico sarà possibile ma non necessario.
Grazie per l’immagine a Ambrita Sunshine e Daniele Cama
Durata: 3 ore
Numero partecipanti: 20
Necessità tecniche: Spazio esclusivo, pulito e accogliente che possa ospitare 20 persone in movimento
“Che succede quando il ragazzo ribelle non ha la faccia arrabbiata del teppista carico di testosterone ma la smorfia sprezzante del maschiaccio?”
Jack Halberstam – Maschilità senza uomini
Questo laboratorio è frutto di una ricerca sul maschile dalla prospettiva di chi è statx esclusx alla nascita da questa dimensione. Il transfemminismo è stata la lente attraverso cui ho messo a fuoco ciò che mi è stato tolto e ciò che mi è stato appiccicato addosso di default, prima che potessi dire la mia su chi fossi e che cosa volessi.
Come possiamo liberare i nostri corpi, i nostri pensieri e i nostri comportamenti dalle costrizioni e dai ruoli sociali che ci sono stati imposti?
Come possiamo defenestrare ogni stereotipo e consegnarci alla meraviglia multiforme delle manifestazioni della vita?
Come possiamo risalire controcorrente il fiume del genere e raggiungere la nostra meta euforicx e non sfinitx?
Possiamo farlo solo insieme.
Attraverso esercizi e giochi esploreremo collettivamente le possibilità di espressione delle maschilità senza uomini (o con uomini trans…trans do it better!).
Proveremo a sviluppare una riflessione politica a partire dall’intimità e a supportare con la forza del gruppo ogni percorso individuale. Ci travestiremo…non per assomigliare all’uomo che non deve chiedere mai, ma perché la maschera è uno strumento magico che celando rivela, e indossarne una può trasformarci profondamente. Sono previsti momenti di confronto e di creazione in cui ogni partecipante potrà esprimere qualcosa di sé.
Il contatto fisico sarà possibile ma non necessario. Il percorso è immaginato per persone assegnate femminili alla nascita, ma non c’è nessun criterio di esclusione a priori per la partecipazione. Se il genere è un’invenzione, l’unico parametro di validità è la fantasia.
“Il lavoro dell’attivismo spirituale e il patto delle alleanze olistiche fanno sì che il conflitto si dissolva grazie al dialogo riflessivo. Permettono una consapevolezza espansiva che scova il meglio invece del peggio nell’altra persona, rendendoti capace di pensare a la otra in modo compassionevole”.
Gloria E. Anzaldúa, Luce nell’oscurità. Luz en lo oscuro.
*Questo piccolo esperimento laboratoriale è rivolto a chi è fermamente intenzionatx a mettere in discussione il confine del genere fino a distruggerlo: per liberare ogni essere terrestre, ma soprattutto le femmine, le donne, le persone transgender, intersex, non binarie e femminilizzate che sono oppresse fino alla morte, all’annientamento e allo sfruttamento da questa costrizione sociale e spirituale.
Nel brano sopracitato, come in tanti altri passaggi di “Luce nell’oscurità. Luz en lo oscuro” le parole di Gloria E. Anzaldúa, mi hanno portato guarigione ed hanno fatto emergere in me intuizioni vitali per condurre una lotta più benefica, trasformativa ed inclusiva. Connettersi attraverso le ferite ma anche attraverso le gioie. Assumersi il compito dell’auto-definizione. Guardare a ciò che ci lega invece che a ciò che ci divide. Disapprendere, espandere la percezione, trasmutare forma… farlo continuamente e farlo insieme!
Ho immaginato un percorso corporeo di brevi attività con cui fermare il mondo e dare spazio alla cura, alla trasformazione rituale, al pensiero magico e alla visione di ciò che già siamo e di ciò che saremo: caos e meraviglia!
“Cospirare significa respirare insieme”, si scriveva per Dax: libero e ribelle... E’ esattamente quello che faremo.
1 “Dax” Davide: ucciso a Milano il 16 marzo 2003 perché antifascista militante
I nostri corpi sono sempre al centro di dibattiti e politiche che ci fanno sentire estranex, esclusx e perennemente dissidenti. Tra la tirannia della Medicina, la precarietà del Lavoro ed il razzismo dei Confini, da dove cominciamo a lottare per un mondo più vicino ai nostri ideali, alla nostra sensibilità e ai nostri desideri? Costruire spazi di autonomia, confronto, solidarietà e trasformazione collettiva è l’unica possibilità di diserzione, azione e autodeterminazione. Ma l’agire politico oggi, non può che essere un viaggio anche fortemente personale. Un percorso in cui non si dimentica mai di attaccare il potere, il capitalismo e il patriarcato insediando coraggiosamente i luoghi in cui più subdolamente si insinuano e si nascondono: i nostri corpi e le nostre menti. Partire da sé, si diceva una volta… Oggi si impone come urgenza.
Sensualità non binaria è la proposta di un pomeriggio di intimità. Un luogo per ragionare insieme sul piacere, fuori da ogni morale e tradizione. L’occasione per celebrare e coccolare i nostri corpi meravigliosamente imperfetti…alla faccia di ogni stereotipo o norma!
Attraverso esercizi tantrici e teatrali, lavoreremo sulla sessualità, sul desiderio e sulla creatività. Indagheremo i temi del consenso, del potere e della libertà. Stimoleremo l’energia sessuale come fonte di potenziamento e cambiamento, con l’umiltà dei piccoli passi e la passione delle grandi rivoluzioni.
Durata: Da 3 a 5 ore
Illustrazione: Frad
“Non si diventa amorali, se non si passa temporaneamente dall’essere immorali”
Claudio Marucchi - Daimon
I giochi di potere nella sessualità invitano chi li pratica a liberare i propri demoni, ad abitare le oscurità, a riabilitare l’osceno. Il gioco dei ruoli e del dolore scava nell’inconscio individuale per riesumare ciò che è stato rimosso a livello collettivo in un processo storico di censura, violenza e oblio. Eros cosparge di leggerezza un sentiero spinoso come questa ricerca.
La rabbia: uno stato di coscienza socialmente giudicato e per questo perlopiù represso o sublimato, eppure così presente nell’esperienza di ognunx…
L’abbandono: una condizione orami utopica nell’era del “Controllo al Potere” e della persecuzione da notifiche. Lasciarsi andare… un anelito costante.
In questo piccolo esperimento laboratoriale cercheremo di visitare le dimensioni della rabbia e dell’abbandono attraverso giochi metaforici ed esercizi corporei, energetici e di relazione. Indagheremo collettivamente gli stati emotivi che derivano dalla rappresentazione del potere e ci dedicheremo all’ascolto e alla cura di ognunx. Ci sarà spazio per un confronto politico, ma saranno più che altro i corpi ad esprimersi.
Il sadomaso “è una sublimazione, è un piacere e un dolore sicuro, un colpo alla coscienza addormentata”
Diana J. Torres - Pornoterrorismo
Illustrazione: Emilianogiayviatattooer